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Parenzana: in bicicletta lungo la vecchia ferrovia austriaca (parte croata)

5 May 2021
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Ho saputo dell’esistenza della Parenzana a seguito di un regalo, da parte di Giampaolo e Luisa, al mio compleanno. Sapendo della passione per la bicicletta, mi hanno regalato un libretto guida per la ciclovia della Parenzana, sul tracciato di una vecchia ferrovia austroungarica dismessa da Trieste a Parenzo (Porec), da loro percorsa l’anno precedente. 

Partiamo il 14 luglio alla volta della Croazia. Parcheggiamo poco più in là  del confine Slovenia- Croazia, a Valizza e da qui prendiamo il tracciato della Parenzana.  

Buje

Saliamo con pendenza sempre moderata fino a Buie. Sono luoghi che ho frequentato per lavoro negli anni ’90 ma, stento a riconoscerli. Luoghi dove sono passato con Fabio, e un po’ tutte le località che passeremo in questi giorni, sono già state da me visitate ma, con altri  occhi! La ferrovia lambisce Buie e prosegue fino a raggiungere Grisignana (288 m.). 

Grisignana's station

Paese inaspettato, in quanto percorrendo la ferrovia, in mezzo alla natura, in luogo desolato, ti rendi conto che stai giungendo alla cima della collina, solo quando esci dalla galleria e ti trovi praticamente alla stazione di Grisignana. 

Mangiamo in trattoria, immersi in questo paese rinato grazie a degli artisti che, l’hanno tolta dall’oblio. Una città dove tutto trasuda arte, dalla pittura, alla musica. 

Assistiamo a delle prove all’interno di un palazzo, di una orchestra giovanile con componenti provenienti da tutto il mondo. Si esibiscono   in una canzone tipica slava, con fiati, archi, chitarre e voci. Sotto il colonnato di un altro palazzo si stanno preparando giovani arpiste con i loro strumenti, oggi è la giornata dell’arpa! Difficile ripartire da qui ma dobbiamo andare, la strada è lunga fino a Montona ed è tutto da asfaltare. 

Infatti , il tratto croato della Parenzana, a differenza di quello italiano e di quello sloveno che sono asfaltati, corre tra boschi e colline, in un susseguirsi di salite e discese, con vari tipi di fondo, ghiaino, massicciata, terra ma, sempre sterrato. 

Lasciamo Grisignana a malincuore, e proseguiamo in leggera discesa verso la valle del Quieto, e aldilà della   valle, la città di Montona (277 m.), che appare in cima alla sua rupe nel mezzo della valle, dove alloggeremo per la notte.

La valle del Quieto è nota per i tartufi ed infatti, la sera la cena sarà tutta a base di trifola, anche il dolce!Montona è sicuramente un piccolo gioiellino architettonico e paesaggistico. Per raggiungerla dobbiamo fare un lungo giro attorno alla collina, sbucare fuori da una lunga galleria e fare l’ultima impegnativa rampa per salire alla rupe del Kastel, proprio sulla punta, dov’è situato l’hotel. Nella piazza del castello, a cui si accede attraverso varie porte su varie cerchie murarie, vi è la chiesa di Santo Stefano che , alcune fonti, attribuiscono al Palladio.  Percorsi 45 km.

La mattina seguente, partenza verso  Parenzo. Sempre in mezzo a boschi e con ponti che attraversano vallate. Il percorso rimane  interessante fino a Visinada, poi ha cominciato, a  perdere un po’ di interesse avvicinandosi alla costa.

piazza di Montona

Praticamente seguiamo il percorso originale fino a Visignano, e proseguiamo sulla strada fino ad arrivare a Parenzo.

Visinada


 Visita alla città, che essendo luglio è animatissima, e ben diversa dalla Parenzo che avevo conosciuto prima della guerra serbo croata del  ’91. Dopo aver cenato in piccolo locale vicino alla spiaggia, ci siamo rilassati con la poltrona per massaggi che avevamo in camera! Che  sballo! Percorsi 35 km.

Il mattino seguente rientro alla macchina attraverso vie nazionali con puntate a Novigrad, dove abbiamo mangiato e Umago. Momenti di felicità cantando le canzoni di Lucio, le discese ardite e le risalite! Percorsi 46 km.

Porec-Parenzo

https://youtu.be/Mit6Q8u0JL8